Translate

lunedì 21 gennaio 2013

Domenica Live: e se fosse il pubblico telecomandato in studio, il male peggiore?


Si sono spesi fiumi di parole riguardo Domenica Live, il contenitore domenicale di Canale 5. Abbiamo svuotato il dizionario, ricoprendo di critiche l’opinabile operato di Barbara D’Urso. Siamo rimasti senza parole, avendo l’eterna impressione di aver esaurito la riserva di insulti. Quando si avverte la certezza che non esistano più quesiti in merito, però, ecco che ne appare immediatamente un altro al quale urge dare risposta.
E se fosse il pubblico telecomandato, il male peggiore di Domenica Live? Certo, la trasmissione Videonews è il risultato meticoloso di un insieme di fattori e Barbara D’Urso è soltanto la famigerata punta dell’iceberg.
Inoltre, chi si accorge solo ora della poca spontaneità del pubblico di Domenica Live, giusto per utilizzare un eufemismo, non è proprio una persona acutissima. Oggi, però, abbiamo avuto la netta impressione che il pubblico, o come ama definirlo Barbara D’Urso il “popolo”, oltre ad essere telecomandato, stia diventando anche una mandria difficile da gestire.
Esiste un detto popolare che al momento calzerebbe a pennello: dare un dito e farsi prendere il braccio. Il pubblico che anima le dirette di Barbara D’Urso è tutto fuorché naturale. In una trasmissione televisiva, è più che normale che esistano figure professionali che gestiscono il pubblico ma qui il discorso va oltre.
Andando a ritroso con la memoria, ad esempio, ritorna subito in mente il caso di Alessandro Sallusti: non appena il direttore de Il Giornale apriva bocca per parlare della sua condanna, un’imponente voce maschile gridava altamente scandalizzato “Vergogna!”. Ogni verbo proferito da Sallusti provocava lo sdegno amplificato del pubblico. In altre occasioni, anche ben più gravi, non è stato così.
Trasferiamo il discorso sull’attuale campagna elettorale. Evitiamo di rivangare l’atteggiamento di Mediaset riguardo i vari leader candidati alle elezioni, soprattutto quello accomodante nei confronti di Silvio Berlusconi. Il modus operandi è evidente e ormai non stupisce più.
Durante la puntata di Domenica Live, si discute di Imu. Dopo le bordate al governo tecnico da parte di Paolo Liguori (“Questi tecnici dovevano fare i conti e una cosa hanno fatto: ci hanno rovinato”) e di Filippo Facci (“Nessuno sa che i soldi dell’Imu sono finiti alle banche”.), veri alcaloidi per il pubblico, Beatrice Lorenzin, de Il Popolo della Libertà, eMatteo Colannino, del Partito Democratico, rappresentanti in studio dei rispettivi partiti, sono chiamati a rispondere ad una domanda categorica: in caso di elezioni, cosa farà il nuovo governo circa l’imposta municipale propria?
Questa è la dichiarazione della Lorenzin:
Abbiamo già calcolato come recuperare 4 miliardi di euro e togliere l’Imu a tutti.
Applausi scroscianti.
Questa è l’affermazione di Colaninno:
Noi non promettiamo Ferrari alla gente e non raccontiamo frottole. Quando Bersani ha detto una cosa l’ha sempre fatta.
Fischi e “buuu”.
Se perfino Paolo Liguori si è reso conto che non si può essere così spudorati, si capisce chiaramente che il meccanismo si è inceppato.
Barbara D’Urso, invece, ha provato a rimediare con un’attenuante delle sue:
Sono arrabbiati in generale…
Sì, certo. Quanto tempo ho per crederci?

*Prendiamo quest'articolo da Tvblog, ma sinceramente lo condividiamo in pieno!

Nessun commento:

Posta un commento