Com’era prevedibile, La7 è costretta subito a fare dietrofront al sabato pomeriggio. Mandare un programma nuovo come Tutta la vita davanti alle 14.00, contro Amici e Le amiche del sabato, era un suicidio annunciato: la seconda puntata si è, infatti, fermata all’1.29% e 398.000 spettatori.
Così la terza puntata cambia collocazione: verrà anticipata sempre al sabato alle 12.30, come traino del TgLa7 al posto del telefilm 4 donne e un funerale. La7, peraltro, è costretta a un cambio di programmazione anche stasera: dopo il flop in prime time del telefilm Saving Hope, all’1% e meno di 400.000 spettatori, stasera al suo posto riparte la saga Millennium da Uomini che odiano le donne (con, a seguire, Saving Hope in seconda serata)
Ho appena recuperato la scorsa puntata per farmi un’idea del programma (che è un’idea diFilippo Cipriano, marito di Georgia Luzi e già autore su La7 del programma della signora Mentana) e posso dire che, scelte di palinsesto a parte, ci sono due problemi.
Il primo riguarda “il lavoro in tv”. Non funziona. Non aveva già funzionato su LA7 con Il contratto di Sabrina Nobile, peraltro partito in prima serata e poi retrocesso proprio al sabato pomeriggio. Non ha riscosso i risultati sperati con The Apprentice su Cielo, che ha scontato il divario di ascolti e appeal rispetto a MasterChef e X Factor.
La gente non vuole sentir parlare di lavoro anche in tv, perché magari vuole vedere la tv proprio per staccare.
Eppure Tutta la vita davanti manda messaggi positivi, raccontando storie di chi ce l’ha fatta, da chi ha aperto la prima azienda italiana di giocoleria a chi ha lasciato il posto fisso per fare il lavoro manuale dei suoi sogni.
Ma lo fa con quel senso di morale in tasca e di lezioncina di educazione civica che non c’entrano nulla con il linguaggio problematico di La7. Il pubblico di La7, infatti, non si aspetta mai facili soluzioni, ma dibattiti.
Invece la conduttrice di Per tutta davanti, pur bravissima in una Rai che la valorizza poco, è troppo monotona. E, dal logo allo studio allo profilo borghese dei suoi ospiti, sembra conduca un blocco di Domenica In.
Peraltro Arianna Ciampoli viene anche dalla scuola catechistica dei programmi di Tv2000, che le ha lasciato in eredità un approccio alla conduzione piattamente pedagogico.
Così il programma alterna rvm girati all’antica, come la camomilla da daytime generalista, e talk in studio sciapiti con l’omelia della Ciampoli a far da intermezzo. E il racconto si traduce in un vacuo esercizio di ottimismo… di cui si poteva benissimo fare a meno.
Fonte:Tvblog
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