Aspettavo Tacco 12!… si nasce per capire come si sarebbe riusciti a dare soddisfazione alla shoes addicted con un programma tv. Ebbene, la risposta è arrivata: non ci si riesce.
Non ci si riesce perché non si vede nulla: non si vedono gli abiti che le concorrenti hanno portato con sé per la sfida né quelli proposti dalla produzione (non c’è stata un’inquadratura che li abbia ripresi per intero, se non quella finale), non si vede il momento della scelta, non si capisce il perché della scelta, non si capisce cosa facciano davvero le personal advisor se non cacciare i parrucchieri dalla suite per parlare con le proprie clienti, guardare quanto è a loro disposizione e farsi una chiacchierata con Cristina. E poi non si sa di chi siano le scarpe (se della produzione o della concorrente e di quale stilista), non si spreca una parola sui tipi di scarpe, sulle occasioni più adatte per indossarle, non si vede mai la celebrata ’scarpiera’ di Tacco 12 nel dettaglio. Nessuno fa da cicerone nel mondo della scarpa, di quelle a disposizione nei camerini si vedono sempre le stesse riprese, usate a mo’ di disimpegno, per passare da un momento all’altro della ‘gara’. Insomma, la scarpa c’è ma non si vede, gli abiti ci sono ma non si vedono: si vedono solo i parrucchieri.
E se ci si mettono anche gli effetti di luce nel momento decisivo della sfilata finale - quando la concorrente sfila orgogliosa lungo il corridoio per mostrarsi a noi pubblico (e ci manca solo lo specchio coperto dal panno alla fine) - ci si rende conto che anche quello che dovrebbe essere il clou della gara viene ‘bruciato’ senza che si possa capire nel complesso l’effetto di abito, pettinatura e scarpe.
Visto che il modello di riferimento resta quello di Fashion Night (c’è anche l’Osservatorio da cui seguire e commentare le scelte delle concorrenti senza essere viste né sentite), con un pizzico di Cortesie per gli ospiti (la presentazione delle protagoniste con tanto di scarpe preferite da mostrare al pubblico per farsi conoscere meglio) ci si sarebbe potuto anche ‘ispirare’ un po’ meglio ai format di riferimento: così Tacco 12! dà solo il senso di un’incompiuta, a tratti irritante. Come si fa a criticare/commentare una scelta, parlar male o apprezzare il gusto di una concorrente, se non si riesce a vedere nulla?
In compenso, la trasformazione più evidente è quella di Cristina Chiabotto che per metà puntata sembra essere passata per caso sul set e poi viene trasformata in un personaggio di Star Trek o, meglio, di Spazio 1999.
Il tutto per dire che l’idea in sé non è malvagia, ma la confezione lascia molto a desiderare: ci si può lavorare, però, eh. Basta poco: si potrebbe iniziare mostrando gli abiti e le scarpe.
Fonte:Tvblog
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