Risparmio e ottimizzazione: sono queste le parole d’ordine per il budget di Sanremo 2013. Un festival in spending review come da auspicio della dirigenza e come sottolineano ironicamente anche gli ultimi promo del Festival con Littizzetto e Fazio. Stando alle stime lanciate oggi dall’Ansa, l’obiettivo sarebbe quello di risparmiare almeno un milione di euro rispetto all’anno scorso e aumentare gli introiti pubblicitari, con un leggero aumento dei listini Sipra, le cui ’strategie’ negli ultimi anni sono state, forse, fin troppo prudenti e ‘generose’ nei confronti degli investitori
Si sa, i soldi a Sanremo sono sempre un ottimo spunto polemico: è bastato che circolassero voci su un cachet di 300.000 euro per Luciana Littizzetto al Festival che si ‘scatenassero’ gli strali della politica. Del resto cachet sanremesi e polemiche politiche sono sempre andati a braccetto, figuriamoci in campagna elettorale. In mancanza di mega-contratti in stile Celentano o Benigni, nel mirino dei politici finisce proprio la Littizzetto, chiamata in causa l’ex ministro e già sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, ora presidente di Grande Sud, che si augura, considerati i tempi di crisi, che siano
“…infondate le cifre che stanno circolando, come quella di 300.000 euro per la sola Littizzetto”
e si augura di ricevere presto risposte convincenti dalla Rai in merito.
Sarò qualunquista, ma sentire esponenti della classe politica (per carità, di specchiata moralità e integerrima reputazione) lamentarsi degli sprechi mi fa quantomeno sorridere. Ma intanto a Viale Mazzini pare che si siano messi d’impegno per far quadrare i conti.
Scherzi (?) a parte, sarà davvero così? Nei giorni scorsi Fabio Fazio e Giancarlo Leone sono stati alquanto caustici nel commentare il tradizionale turbinio di rumors su ospiti e cachet tipico della vigilia, liquidando il tutto come fantasiose illazioni.
Un po’ meno fantasiose, però, sembrano essere le ipotesi di budget apparse oggi sulla stampa: a quanto pare l’obiettivo è quello di fare Sanremo 2013 con 11-12 milioni di euro, circa un milione di euro in meno dello scorso anno, per un ‘risparmio’ di circa il 10%. Per la precisione, la cifra indicata è comunque al netto dei 7 milioni annui stabiliti dalla convenzione tra la Rai e il Comune di Sanremo.
Ai tagli, però, si cerca di far corrispondere un aumento dei ricavi pubblicitari, con un leggero ritocco dei listini, utile quantomeno ad arrivare al pareggio tra costi e ricavi. Sentire che negli ultimi due anni il Festival ha raccolto introiti pubblicitari a copertura dell’80% del proprio ‘valore’ lascia basiti: considerato il richiamo dell’evento non ‘guadagnarci’ a vantaggio dell’Azienda sa davvero di ‘spreco’. E così per quest’anno si prevede un aumento in media di 300 € per ciascun secondo di pubblicità: certo, bisognerà anche capire come reagirà il mercato, ovvero se sarà disposto a fare ancora pubblicità durante il Festival e per di più con ‘l’aumento’. Certo è (era?) che uno spot nelle fasce pregiate di Sanremo possa valere da sola una campagna tv annuale (ovviamente per certe tipologie di prodotto e di target).
Approfittiamo dell’analisi dei listini fatta dallo studio Frasi e commentata da Francesco Siliato per l’Ansa per andare un po’ nel dettaglio. Il confronto proposto tra i listini delle ultime due edizioni mostra come
“la media ponderata dell’Auditel 2012, su cinque serate, è stata di 11 milioni 122 mila spettatori pari al 47.3% di share (oltre 9,5 milioni la media per gli intervalli pubblicitari); listini alla mano, per il primo break (intorno alle 21.15), 30 secondi sono stati offerti a 200 mila euro nella prima serata e in quella finale (10 mila euro in più rispetto ai 190 mila euro dell’anno scorso), a 150 mila euro nella seconda e nella terza serata (prezzo identico al 2012) e 170 mila nella quarta (20 mila euro in più)”.
Si nota, dunque, qualche variazione rispetto ai listini dello scorso anno in alcune fasce orarie e la scomparsa di alcune tipologie di ‘prodotto’ come le telepromozioni da 120’ a favore di spot da un minuto e a minispot da 4’’. Sempre Siliato spiega che
“il valore al secondo per Sanremo 2013 è di 6.667 euro, rispetto ai 6.333 euro del 2012, 300 euro al secondo in più. Per il secondo break, fissato alle 22.25, lo spazio da listino è rimasto a 200 mila euro per la prima serata e per la finale; il terzo, intorno alle 23, è a 170 mila euro per la prima serata, contro i 155 mila dell’anno scorso, ed è rimasto a 190 mila euro per la serata finale. Il quarto break, alle 23.40, è identico, 100 mila euro per la prima serata e 160 mila per la finale. Uguale anche il quinto: 50 mila euro per la prima serata, 90 mila per la finale”.
I listini sarebbero stati rimodulati partendo dagli ascolti di Sanremo 2012, presupponendo per quest’anno medie di ascolto sostanzialmente invariate. Meglio non rischiare e non lanciarsi in ipotesi Auditel magari troppo ottimistiche, considerato che ogni anno che passa il rapporto tra le audience e la Tv generalista cambia sensibilmente. Certo, Sanremo è Sanremo, ma la coppia Fazio&Littizzetto è per molti rischiosa considerata la tradizionale platea di RaiUno.
In ogni caso l’argomento ‘cachet di Sanremo’ ha sempre il suo fascino: Morandi lo scorso anno, alla sua seconda esperienza, prese 800.000 euro. Giusto per farci i fatti altrui, quanto percepirà Fazio?
Fonte:Tvblog
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