Si intitola Così lontani, così vicini (oppure Find my family, titolo originario), il programma (prodotto da Magnolia) che riporta Cristina Parodi in televisione a distanza di più di un anno di assenza (eccezion fatta per la partecipazione come giurata a Altrimenti ci arrabbiamo) dopo il non fortunato Cristina Parodi Live.
A condurre la trasmissione che racconterà storie dolorose di famiglie spezzate cercando poi di ricongiungere chi si è perso sarà Al Bano. Il settimanale Tv Sorrisi e Canzoni ha chiesto alla giornalista perché ha accettato di essere l’inviata speciale dello show in onda su Rai1 da gennaio per quattro venerdì:Ho visto la versione inglese del format e mi ha conquistata. Ci sono emozioni a pelle, storie vere e una lettura profonda dei sentimenti. (…) C’è sincerità, e luci meravigliose che a volte puoi scambiare per quelle di un film. E poi i partecipanti non vengono esibiti in uno studio, dove la spontaneità viene soffocata dalle regole della tv. Saremo Al Bano e io a cercarli nelle loro case
La Parodi ha quindi illustrato in maniera più dettagliata quale sono i compiti a lei assegnati dal format:
Dopo che Al Bano avrà incontrato il primo protagonista della storia, io farò indagini e andrò a cercare il secondo per scoprire se è disposto a incontrare l’altro. Se accetta, i due si ritroveranno in un luogo che ha una grande importanza per loro. E lì verranno lasciati soli… mi piace questa sensibilità diversa, insolita per la tv.
Insomma, Così lontani, così vicini ha tutte le caratteristiche di uno show emotainment in versione moderna, senza studio e girato tutto in esterna. La Parodi ha confessato di aver ceduto alle lacrime in più occasioni durante le registrazioni:
Ho pianto più volte come una fontana. Per sincerarmi di non essere diventata troppo emotiva, ho mostrato alcune immagini anche a mia figlia, che ha 17 anni, e anche a lei hanno fatto lo stesso effetto.
La giornalista, legata a La7 da un contratto in scadenza nel prossimo luglio, è tornata a commentare l’esperienza di Cristina Parodi Live, chiuso dopo pochi mesi per flop:
Il difetto maggiore del programma era quello di costare molto. Del resto, per fare buona televisione bisogna spendere. Gli ascolti erano discreti, e sono sicura che avendo più tempo si sarebbero consolidati, ma è andata diversamente. Era un momento particolare, l’azienda era sul punto di essere ceduta.
Infine, il commento su Verissimo condotto da Silvia Toffanin, da colei che del rotocalco di Canale 5 è stata la prima storica conduttrice
La mia era ‘Tutti i colori della cronaca’: dalla nera alla rosa, tutto. Oggi è un salotto settimanale con ospiti vip e qualche storia. È fatto bene, ma è un’altra cosa. Stesso nome, programma completamente diverso.
Fonte:Tvblog
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