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sabato 6 aprile 2013

Pomeriggio Cinque, Gabriele Paolini: "Tv che sciacalla sulle morti di povere donne". Barbara D'Urso: "Non censuriamo niente..."


Se siete possessori di un apparecchio televisivo, non potete non aver visto un’incursione realizzata dal noto disturbatore televisivo, Gabriele Paolini. Anche oggi, durante la puntata di Pomeriggio Cinque, contenitore pomeridiano di Canale 5, il copione è stato il medesimo: collegamento con il giornalista, il faccione di Paolini che appare in secondo piano, l’immagine che si stringe sul viso del giornalista fino a fuoriuscire dallo schermo, le urla, le spinte, il collegamento che va a meretrici.


Oggi, però, abbiamo assistito a qualche variazione sul tema riguardante questa triste e reiterata parentesi catodica. Il disturbatore, infatti, è intervenuto durante il collegamento della trasmissione dedicato alla sentenza rinviata del processo sul delitto di Garlasco ma le reazioni sono state diverse. Questo è stato il pensiero di Paolini, condivisibile da molti, nonostante il fatto di avere un pensiero in comune con Paolini potrebbe scatenare in noi qualche preoccupazione:
Televisione che sciacalla, voi sciacallate sulle morti di povere donne. Barbara D’Urso sciacalla spesso e volentieri. La D’Urso fa un programma che specula sulla vita delle donne uccise.
La conduttrice, Barbara D’Urso, com’è solita comportarsi in queste situazioni, è apparsa decisamente ecumenica e non ha voluto censurare l’episodio:
Non censuriamo niente. Se censuriamo poi dicono che c’è qualcuno che mette le mani addosso. Non censuriamo e dimostriamo che siamo persone civili ed educate.
A Barbara D’Urso, occorre fare un complimento, una volta tanto: la medaglia d’oro olimpica nel rigiro di frittata è bravissima nel portare tutte, ma proprio tutte, le situazioni a proprio favore.
Tornando a Paolini, dopo l’intervento della D’Urso, è entrata in gioco Alessandra Borgia. La giornalista ha tentato di essere ricordata come la Paolo Frajese in gonnella, rispondendo a tono al comportamento seccante di Paolini:
Lei è un maleducato. Si sposti. Lei sta insultando. Mi puoi non urlare per favore! Si allontani! Hai una voce fastidiosa. Lei deve andare via.
Rispetto a Frajese, meno rissosa e più spocchiosa.
Il collegamento è inevitabilmente saltato ma la conduttrice ha insistito, affinché il regista Paolo Riccadonna non censurasse le immagini, ribadendo il suo pensiero:
Persone che vogliono avere visibilità in ogni modo, non hanno nulla d’interessante da dire. Non voglio che nessuno dica che abbiamo usato le maniere forti. Conosciamo queste persone che cercano disperatamente visibilità… Lasciamo queste immagini.
A quel punto, Paolini, avendo esaurito le frecce al proprio arco, si è mostrato più mansueto del solito e ha accettato l’invito della Borgia a calmarsi, invito giunto con un altro mezzo chilo di spocchia abbondante:
Chi vuole difendere la donna, lo fa in modo sbagliato. Se puo stare qui, ed essere gentili che stiamo facendo il nostro lavoro, grazie.
Riassumendo, il pensiero di Paolini può essere condivisibile, nonostante sia stato enunciato da un personaggio che recentemente ha partecipato ad un progetto pornografico che ha coinvolto anche una showgirl praticamente incapace di intendere e di volere.
Dall’altra parte, c’è la D’Urso, verso la quale i commenti si sono esauriti.
Per prendere le parti, occorre rivolgersi ad una moneta e fare testa o croce.
O buttare proprio la moneta.

Fonte:Tvblog

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