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lunedì 18 marzo 2013

K2 - La montagna degli italiani, su Raiuno la fiction che racconta l'impresa del 1954


La fiction italiana si sposta ad alta quota, per raccontare una delle più importanti imprese del nostro Paese nel dopoguerra: “K2 - La montagna degli italiani”, il film-tv in onda questa sera e domani alle 21:10 su Raiuno, ci porta nel 1954, anno in cui una spedizione nostrana riuscì a raggiungere la seconda cima più alta del mondo, impresa in cui neanche gli americani, nel 1953, riuscirono.
Scritto da Paolo LogliAlessandro Pondi, Mauro Graiani e Riccardo Irrera, il film-tv è stato prodotto da Raifiction con Red Film e Terra Internationale Filmproduktionen. Un co-produzione che ha portato il set sui 3.500 metri del ghiacciaio di Solden ed ad Innsbruck, per la regia dell’austriaco Robert Dornhelm.
La vicenda del K2 è passata alla storia non solo per l’importanza dell’impresa, che è arrivata in un periodo in cui l’Italia aveva bisogno di una forte dose di autostima, essendo carica di pesanti debiti di guerra ed avendo dovuto sottostare ad un trattato di pace che la umiliava. E’ anche la storia di un gruppo di uomini, ognuno con il proprio modo di capire la montagna e di affrontarla, anche a spese dei propri compagni.
La fiction si apre dieci anni prima della spedizione, con Mario Puchoz (Giorgio Lupano) in pericolo di vita durante la ritirata dalla Campagna di Russia, e l’amico Riccardo Cassin(Alberto Molinari) che gli promette di riportarlo a casa. Nel frattempo, il professore Ardito Desio (Giuseppe Cederna) prova a convincere il primo ministro Alcide De Gasperi (Paolo Graziosi) a finanziare una missione sul K2.
Inizia così l’avventura di Desio e di dodici alpinisti, pronti ad affrontare un’impresa che richiederà grandi sforzi. Tra loro, spiccano Achille Compagnoni (Massimo Poggio), Lino Lacedelli (Michele AlhaiqueWalter Bonatti (Marco Bocci) e Puchoz, ma anche Bibi Ghedina (Marco Cocci).
La prima parte del film-tv si concentra sulla formazione del gruppo: la ricerca di uomini forti e tenaci, capaci di affrontare la sfida e di ridare all’Italia la spinta per andare avanti. Rimane sullo sfondo la figura di Compagnoni, che diventerà più importante nella seconda parte.
Viene raccontata così la scalata, che comporta la perdita di Puchoz. Lo sconforto del gruppo non gli impedisce di procedere nella spedizione, e così Compagnoni e Lacedelli decidono di lanciarsi nell’ultimo attacco alla vetta. Per farlo, però, hanno bisogno di alcune bombole di ossigeno. Per questo, Bonatti ed Amir Mahadi (Matteo Azchirvani) scendono a recuperarle, stabilendo con i due un punto di incontro.
Ma Compagnoni e Lacedelli non li aspettano, lasciando Bonatti e Mahadi isolati, senza tende ed gelo per una notte intera. Solo il giorno successivo troveranno i due compagni alle prese con la salita dell’ultimo tratto. Saranno loro due a piantare la bandiera italiana sulla vetta, dando il via però ad una serie di polemiche che si sono placate solo nel 2004.
E’ iniziata infatti una lunga disputa con Bonatti che ha accusato Compagnoni e Lacedelli di non averlo aspettato, mettendo in pericolo la sua vita e quella di Mahadi. I due alpinisti hanno sempre negato la versione dei fatti di Bonatti, a cui però il tribunale del Cai, dopo aver studiato la vicenda, è giunto a dargli ragione. Proprio su questa sentenza si basa “K2″, che non vuole creare nuove polemiche, ma raccontare una storia di forza e resistenza che ha portato l’Italia a rialzare la testa.

Fonte:Tvblog

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