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lunedì 9 settembre 2013

Io Canto, 8 settembre 2013: la recensione

Un tempo funzionava così: 2008, prima edizione di Ti lascio una canzone, i bambini cantavano. Basta.
Un giorno, poi, Roberto Cenci ebbe l’idea di trasferire tutto il carrozzone su Mediaset, procurando le inevitabili polemiche sulla paternità del programma.
Fu da quel preciso istante che le due trasmissioni, Ti lascio una canzone da una parte, Io Cantodall’altra, iniziarono a fare a gara a chi inseriva il particolare che avrebbe fatto la differenza, per poter successivamente asserire con fermezza, nel corso di interviste al limite dell’imbarazzante, che i due programmi sono assolutamente diversi.
Sì, come no…
Quello che abbiamo visto questa sera a Io Canto è stata una serata gradevole, senza eccessi, una prima puntata filata liscia come l’olio, completamente priva di colpi di scena e di ospiti ma tutto sommato accettabile. Non è obbligatorio lo sfarzo solo perché si è in prima serata e nello studio televisivo più grande d’Europa (non sfruttato al meglio delle sue potenzialità).
Il nuovo meccanismo di Io Canto, però, è da analizzare. Già perché la nuova edizione del baby talent show condotto da Gerry Scotti si presenta come una copia di mille riassunti in materia di talent show. C’è di tutto: c’è Mara Maionchi, ex X Factor e Amici, ci sono le squadre, già viste a X Factor, Amici, The Voice, sono stati inseriti i ballerini, con il programma che si trasforma praticamente in un baby-Amici, è stato inserito addirittura il buzz, già visto in Italia’s got talent e Amici, ci sono i tre giudici posti dinanzi al conduttore, altra particolarità vista praticamente ovunque.
E’ un grande plagio? No, semplicemente perché poi viene inserito quel particolare diverso, piccolo ma determinante, che permette al programma di vantarsi di un proprio meccanismo.
Non una copia fedele ma una scopiazzatura timida. Un po’ come quando copi un tema a scuola e poi cambi le parole.
Per differenziarsi definitivamente, invece, non era meglio tornare alla formula originale, scarna ma efficace, quella che ha portato il programma al successo inaspettato?
Trattando altri aspetti del programma, poi, possiamo affermare che il rischio competizione, che Roberto Cenci ha sempre voluto scongiurare, per ora non c’è, nonostante il meccanismo della gara a squadre: l’atmosfera distensiva tranquillizza i giovanissimi cantanti in gara anche nei momenti particolari in cui ricevono un no dai giudici.
I giudici, appunto: Mara Maionchi e Claudio Cecchetto promossi, Flavia Cercato rimandata. I tre giudici hanno tentato di agire e interagire, cercando di dare maggior ritmo al programma ma è il programma stesso che pone loro dei paletti. Le liti, le discussioni accese, le polemiche, come ovvio e giusto che sia, non possono trovare spazio.


Fonte:Tvblog

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