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mercoledì 18 settembre 2013

Linea Gialla, un "Quarto Grado" ripulito dagli errori (con un tocco di "Chi l'ha visto")

Per analizzare la prima, lunghissima, puntata di Linea Gialla, il programma di approfondimento di cronaca che ha segnato il debutto su La7 di Salvo Sottile, è giusto ricordare i propositi del giornalista alla vigilia dell’esordio di questo nuovo programma.

Sottile ha mantenuto la parola riguardante la promessa di trattare altri tipi di cronaca (vedi il caso dei ricercatori dell’Università di Catania morti di cancro o il caso del professore diSaluzzo) ma è impossibile non notare che la nera ha comunque avuto un forte peso sulla puntata d’esordio di Linea Gialla.
Si intravede, però, la volontà di limare le pecche di Quarto Grado, trasmissione di Rete 4 condotta da Salvo Sottile fino alla scorsa stagione, spesso accusata di rasentare lo sciacallaggio mediatico. L’enfasi del giornalista è rimasta intatta, purtroppo, e la sensazione sgradita che si voglia spettacolarizzare il dramma è perenne, ma il rischio voyeurismo, almeno stasera, è stato scongiurato: gli opinionisti si occupano dei casi trattati in prima persona e non sono tuttologi improvvisati e le domande ai familiari delle vittime si fermano ad un limite accettabile.
Il numero di telefono messo a disposizione degli spettatori coinvolti nei casi trattati in studio, stasera, ha prodotto una telefonata: questa mossa non può non ricordare il servizio pubblico diChi l’ha visto?, così come la presenza in studio di Fiore De Rienzo che, nella prima puntata, si è occupato del caso Emanuela Orlandi, che segue ormai da trent’anni.
Lasciare la strada “Quarto Grado” per imboccare la via “Chi l’ha visto?” potrebbe rivelarsi una scelta azzeccata, cercando sempre di costruire una propria personalità, ovviamente.
La forte interazione con il pubblico tramite i social network, stratagemma per avvicinare il pubblico di La7 che ha un target più giovane rispetto a quello di Rete 4, non si è vista ma questo non è un difetto.
La durata, casomai, può facilmente rientrare nella categoria delle anomalie: tre ore e mezza di trasmissione aiutano l’Auditel ma la scelta di relegare lo scoop della puntata nell’ultimo blocco del programma non appare molto sensata.
Concludendo, se Linea Gialla mantiene questa strada, non cedendo alle tentazioni acchiappa-ascolti, potrebbe tenersi facilmente lontano le solite critiche.


Fonte:Tvblog

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