Enrico Lucci intervista il Professor Giovanni Tredici, Responsabile Medico del Giro d’Italia e Stefano Feltrin, Lega Ciclismo, in merito alle dichiarazioni sul doping nel ciclismo rilasciate settimana scorsa alle Iene da Danilo Di Luca, che hanno scatenato molte polemiche nell’ambiente delle due ruote. Eccovi uno stralcio dell’intervista:
Professor Giovanni Tredici: Non deve passare assolutamente il concetto che il doping sia privo di rischi. Il doping è pericoloso.
Lucci: Perché è pericoloso il doping?
Professor Giovanni Tredici: Perché altera gli equilibri tra cellula e cellula tra organi e organi. Può provocare dei danni irreversibili e si vedono a distanza di tempo.
Lucci: Quali?
Professor Giovanni Tredici: Le neoplasie, i tumori.
Lucci: Secondo lei c’è qualcuno che vince senza essersi dopato?
Professor Giovanni Tredici: Io sono convinto di sì, il campione nasce campione.
Lucci: Lei ha fatto 30 anni di Giro d’Italia. Non ha visto la situazione raccontata da Di Luca?
Professor Giovanni Tredici: Non è tutto cosi come dice Di Luca.
Lucci: Se lei vedesse cose strane, buste di sangue, fiale, cose che non vanno bene, lei denuncerebbe?
Professor Giovanni Tredici: Non è compito del medico.
Lucci: Ma se lei vedesse queste cose non le denuncerebbe?
Professor Giovanni Tredici: No, perché il medico è tenuto ad una privacy.
Lucci: E’ come il prete che sa il peccato…
Professor Giovanni Tredici: Sì, certo. Il mio compito è un altro. Devo convincerlo a non doparsi.
Lucci: Sì, però lei verrebbe a conoscenza di un illecito. Non dovrebbe denunciarlo?
Professor Giovanni Tredici: Io non posso e non devo.
Lucci: E le sono capitati casi simili in cui s’è accorto che qualcuno si dopava?
Professor Giovanni Tredici: Non rispondo a una domanda del genere perché non è corretta.
Lucci: E non ce lo dice se le è capitato qualche caso?
Professor Giovanni Tredici: No, non lo dico.
In seguito Pablo Trincia torna a parlarci della tragedia di Federico Aldrovandi, il diciottenne morto in seguito ad un controllo di polizia avvenuto nella notte del 25 settembre 2005. Nel luglio 2009 quattro agenti sono stati condannati a tre anni e mezzo di detenzione per “eccesso colposo in omicidio colposo”. Dopo aver scontato sei mesi di detenzione e sei mesi di sospensione dal servizio, ora i poliziotti stanno tornando in servizio. La Iena raccoglie le testimonianze dei famigliari della vittima e di alcuni membri del corpo di polizia.
Mauro Casciari racconta la storia di una donna che ha lavorato per tanti anni per la filiale italiana di una multinazionale svizzera e che, ad un certo punto, è stata denunciata dai due titolari per appropriazione indebita. I due sostenevano che la dipendente avesse fatto sparire 5 milioni di euro. Nadia Toffa, invece, si occupa di pedofilia online: con l’aiuto di una complice dall’aspetto di una dodicenne, ma, in realtà, maggiorenne, la Iena mostra quanto sia facile, in alcune chat, imbattersi in adulti che cercano di spingere minorenni a compiere atti sessuali di fronte a una webcam.
Infine, dopo il servizio andato in onda a novembre 2013, Giulio Golia torna ad occuparsi della vicenda di quel prete che avrebbe affittato in nero alcuni locali ricavati da un edificio parrocchiale, secondo quanto sostenuto dagli inquilini ed ex inquilini. Ci sono ulteriori sviluppi e Golia raccoglierà nuove testimonianze.
Se non volete perdervi tutto questo e molto altro, l’appuntamento è questa sera alle 21.10 su ItaliaUno.
Fonte:Tvblog
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