Raffaella Carrà è pronta per il debutto della seconda edizione diThe Voice, previsto per mercoledì 12 marzo su RaiDue. Ospite di Deejay chiama Italia, la Raffa nazionale ha dichiarato di vivere con molta ansia il ruolo di coach:
“Siamo tutti quanti curiosi, perché è una responsabilità. Io certe cose le prendo molto sul serio, soprattutto quando si tratta di persone. Io di me faccio quel che mi pare, faccio un programma e lo sbaglio. Ma più di tutto mi piace inventare qualcosa, che se piace al pubblico è pazzesco, è un’emozione incredibile”.
Per il resto la Carrà sembra aver sottilmente sottolineato il punto di forza e, al tempo stesso, di debolezza di The Voice, ovvero il fatto di essere un talent troppo tecnico:
“I cantanti nostri sono bravi perché tutti cantano da quando avevano 5-6 anni. Per fare l’attrice o la presentatrice te non vai a nessuna scuola, se non vai in una scuola di recitazione. Loro invece ce l’hanno, tutta la tecnica del mondo. Solo che l’Italia, Dio bono, è tutta melodia, io voglio trovare ‘na Shakira e non ce la fo’”.
Alla faccia dello spettacolo della voce. Raffa ha anche fatto capire che, se i cantanti della prima edizione si sono persi un po’ per strada, non è colpa dei giudici o del format:
“Abbiamo dato tutta la nostra energia per farli esprimere e uscire e volare. Siccome la vita è fatta di occasioni può darsi che qualcuno usi quest’occasione…”.
La Carrà ha dichiarato di apprezzare il nuovo conduttore:
“Com’è bello Federico Russo. L’ho visto ieri. Molto carino, ragazzi. E’ troppo buono quando dice che io faccio ancora la spaccata. Io, invece, ieri stavo in seconda”.
Del nuovo giudice è manco a dirlo entusiasta:
“J Ax, detto anche Alessandro in famiglia. E’ irriverente forte. Va in giro con un berretto. Io gli faccio, ‘Ma sempre con ’sta berretta vai in giro?’ Lui: ‘La berreeettta. La berretta la tengo perché se mi tolgo la berretta prendono paura’. E’ tutto tatuato e ha pure un teschio… Madonna… Poi mi ha detto di fare assolutamente una fotografia con la sua mamma e la sua zia”.
Fuori onda, sempre a Deejay chiama Italia, la Carrà ha detto che rivaluta la calma di un programma radiofonico, rispetto alla frenesia del talent:
Ora devo riandare a fare tutto quel casino di The Voice. Si sta così bene qua, quattro persone. Là invece ti dicono ‘Occhio alla luce, e stai ferma e non si sente il microfono’. Poi io mi annoio su quel palco lì ferma ora e ore. Mi diverto ballando qua e là, devo tenere il corpo elastico”.
Nicola Savino, ancora fuorionda, le ha dato man forte:
“Poi dobbiamo scavallare il prime time e andare fino a mezzanotte”.
La Carrà ha, quindi, fatto i complimenti a Savino per Quelli che il calcio, unendosi anche lei alla faticosa mission di insegnargli a ballare. E il conduttore ha fatto un bilancio di questi primi mesi con molta umiltà:
“Siamo partiti con un po’ di fatica perché abbiamo dovuto rifare tutto. Però è una scuola… Fare un programma di 35 puntate è un’opportunità unica… E’ una palestra completa. Io ancora sai ero in debito. Io non è che ho fatto tanto. Poi quando ti senti arrivato? Alla radio magari sono 30 anni, già è diverso”.
La Carrà ha dato, a questo punto, una bella lezione di tv:
“Voi che fate la radio, quando entrate in televisione, avete una chance in più. Avete questo ritmo che è fondamentale. La televisione di una volta era più lenta, più calma. La televisione poi stanca molto di più della radio. Invece la scuola della radio è fondamentale, ti aiuta molto”.
Linus e Savino hanno, infine, commentato quanto lo stile della Carrà abbia fatto scuola in televisione, trovando poi in Maria De Filippi il suo contraltare opposto:
“Maria De Filippi racconta in maniera totalmente diversa. Tanto Raffaella incalza, quanto Maria è algida. Maria è l’essenza della sintesi”
Fonte:Tvblog
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