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martedì 17 settembre 2013

Colorado, meno comicità-fast food, il programma migliora ma c'è ancora molto da fare. Buona la prima per Lorella Boccia

Parlare male di Colorado può apparire quasi come un dovere. La trasmissione comica di Italia 1, infatti, nel corso delle ultime edizioni, è stata l’espressione peggiore del varietà comico in televisione, il classico tipo di comicità ostaggio del tormentone a tutti i costi che sacrifica la qualità e il contenuto.Questa peculiarità, purtroppo, ha portato sempre buoni risultati: il pubblico è rincretinito ma felice.

Chi è assetato di una comicità un po’ più di spessore, invece, non ha fatto altro che restare interdetto dinanzi a trovate comiche che di comico non avevano davvero nulla. Non che le cose siano cambiate completamente ma dopo la visione della prima puntata del varietà di Italia 1 condotto da Paolo Ruffini, bisogna ammettere che i tentativi di far fruire una comicità meno “fast-food” si sono visti, soprattutto grazie al cambio di ritmo, meno “Drive In” e più “Zelig”.
Le sciocchezze sono rimaste, eccome: le lezione di “Apese” dell’Apetta, le notizie dellaGiovanna, gli sketch “usa e getta” di Romolo Prinz e Mariello, le intercettazioni di Herbert Cioffi, le amnesie di Mauro VillataRaffaele D’Ambrosio che confonde chiunque gli capiti a tiro con un vip. Quest’ultimo personaggio è l’emblema della comicità “mordi e fuggi”: il nulla assoluto accompagnato da una buona mimica del comico che non rende del tutto insulsa la performance.
Come già scritto, il ritmo della trasmissione è calato ma la trasmissione ne ha tratto solo che giovamento: tra i pezzi comici della serata ha sicuramente prevalso la new entry Michele La Ginestra, bravo nell’interpretare Don Michele con la sua stramba predica. Niente di memorabile ma divertente.
La Ginestra è stato talmente convincente che ha corso il paradossale rischio di risultare incongruente con il resto del programma (come, invece, è effettivamente successo ai Fratelli Lo Tumolo, tutt’altro che convincenti). In realtà, il personaggio di Don Michele ha contribuito ad alzare leggermente il livello della trasmissione.
Passiamo alle showgirls: Lorella Boccia non ha sfigurato alla prima puntata di Colorado. La ballerina napoletana lanciata da Amici ha dimostrato di saper interagire con il conduttore, riuscendo ad evitare il rischio maggiore che era quello di fare la bella statuina. Chi sta correndo questo rischio, invece, è Olga Kent: Paolo Ruffini ha giocato sull’apparente freddezza della modella moldava ma tutto ciò non è risultato sufficiente per giustificarne la presenza. Per entrambe, si auspica un coinvolgimento maggiore nel corso delle prossime puntate.
In sintesi, quindi, Colorado ha provato ad evolversi e il tentativo è perlomeno da apprezzare. Da “programma da evitare come la peste”, il varietà di Italia 1 è passato al livello “trasmissione che merita una nuova chance”.


Fonte:Tvblog

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