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martedì 12 novembre 2013

Mattino Cinque, il Difensore civico fa tv d'assalto senza liberatorie

Lo diciamo da un po’, che l’infotainment è sempre più contagiato dall’effetto Iene (e Striscia la notizia). Finiti i tempi d’oro della cronaca nera e dell’antipolitica, soprattutto Videonews si è messa in testa di fare tv di servizio, piegando il suo linguaggio pulp ai casi di malasanità o incidenti sul lavoro.

C’è una rubrica diventata trash-cult quest’anno, che è quella delDifensore civico, a cura della bionda giornalista Emanuela Carcano. Quest’ultima, con un’irruenza e una faccia da tosta come poche, irrompe in uffici pubblici puntando indiscriminatamente il dito contro il potente di turno.
Il “presunto colpevole”, così dovrebbe essere prima che una sentenza sia stata emessa, viene bollato con nome e cognome e si dà per scontato la sua piena responsabilità sul singolo caso. E’ abitudine che il capo non si faccia mai trovare e che la Carcano presidi il suo ufficio, prendendosela nell’attesa con chiunque si trovi davanti.
Oggi è stata affrontata la storia di Antonio, sfigurato sul lavoro per poi - “pare ” - non essere assistito nelle cure dalla propria azienda. Sicuramente è una missione nobilissima quella di difendere i diritti dei cittadini più deboli (guarda caso nell’anno in cui è arrivato Mi manda RaiTre in daytime).
Ma a tratti questo modo di fare giornalismo alla Robin Hood, che incolpa ferocemente chi si trova davanti in maniera affrettata, diventa piuttosto deficitario sul piano deontologico.
Settimane fa, ad esempio, era emerso che un disabile aveva rifiutato una casa a un primo piano, regolarmente messa a disposizione dal comune, perché il quartiere era fuori mano per sua sorella (che avrebbe dovuto prendere la macchina per fargli le punture). La casa però l’aveva avuta.
Per non parlare del fatto che le telecamere di Mattino Cinque riprendono qualsiasi cosa in diretta, senza filtro e senza autorizzazione, costringendo appunto il segretario o il dipendente di turno - che non c’entra nulla - a metterci la faccia.
Alle Iene, ad esempio, senza liberatoria il servizio non viene trasmesso oppure molti volti intervistati vengono oscurati. Il Difensore civico, invece, si atteggia a giustiziere sommario e populista, gettando fango su chiunque gli capiti a tiro.
Il tutto mentre Federico Novella, dallo studio, gli regge il moccolo con l’aria da professorino perbenino.


Fonte:Tvblog

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