Dove si spegne l’interruttore di Pino Insegno? Il conduttore ha aperto la prima puntata di Reazione a catena (che ha visto protagonisti i campioni subito sconfitti, Due più uno, e gli Affettati) con baci volanti e tutto il cuore:
“Che emozione! Salutiamo chi ci ha lasciato l’eredità dell’Eredità, Carlo Conti, e lo ringraziamo”.
Per il resto non ha smesso un attimo di gigioneggiare, ammiccare e dispensare faccette in grado di competere con quelle di Barbara D’Urso. Insegno ha la stessa sindrome da Actor’s studio, ma con in più la voce impostata da doppiaggio che amplifica ogni annuncio.
Così la sua conduzione ha dei tempi talmente cabarettistici da risultare troppo godereccia, performata e gas(s)ata oltremisura, specialmente quando a un certo punto ha dichiarato:
“Io mi chiamo Pino, lui Daniele. Qui a Napoli (dov’è il centro di produzione Rai da cui realizzano il programma, ndr) è perfetto”.
Qualcuno dica a Insegno che Reazione a catena (peraltro molto scopiazzata nel gioco finale dalla nuova Ghigliottina) non è un quiz da mattatore alla Affari tuoi. Se l’ex comico della Premiata Ditta fosse un filo più sobrio e meno artefatto avrebbe più credibilità come conduttore, visto che almeno di ritmo ed entusiasmo ne ha da vendere. Insomma, Insè, e non fartela ‘na risata ogni tanto!
Fonte:Tvblog
Nessun commento:
Posta un commento