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martedì 3 settembre 2013

In questa notte fantastica - #lorenzoneglistadi, un prodotto ad uso e consumo dei fans che non sdogana l'artista al pubblico di Rai 1

Quando un artista dalla popolarità nazionale fuori discussione, come quella di Jovanotti, incontra il pubblico di Rai 1, è giusto, o addirittura doveroso, tentare una mediazione o provare ad arrivare ad un compromesso. Proporre un prodotto riepilogativo della propria arte in prima serata, sulla prima rete di Stato, infatti, nonostante si stia parlando di canzoni popolari di grandissimo successo, non sempre può rivelarsi una mossa sicura. Il compromesso, il più delle volte, sta nella parola “varietà”.

Jovanotti, invece, ha proposto In questa notte fantastica - #lorenzoneglistadi, un prodotto che, purtroppo, rientra proprio nella precitata categoria a rischio. In questa notte fantastica, infatti, è un film-concerto ad uso e consumo dei fans, uno dei classici cimeli che il fan devoto deve assolutamente comprare, e questa è più che una certezza.
La seconda certezza è la seguente: In questa notte fantastica non ha l’aria di essere un prodotto realizzato per Rai 1 ma sembra più un prodotto che Rai 1 ha semplicemente trasmesso. La differenza sembra impercettibile e invece è abissale.
Tra qualche ora, i risultati d’ascolto potrebbero anche smentirmi ma questo speciale sulla tournée che Jovanotti ha realizzato negli stadi non ha sdoganato affatto l’artista agli occhi del pubblico impostato di Rai 1. La sdoganamento, come già detto, avverrà quando Jovanotti realizzerà un varietà, quando il pubblico avrà l’impressione che ciò che sta vedendo è effettivamente un prodotto realizzato per Rai 1.
Con questa considerazione, quindi, diventa anche superfluo analizzare i dettagli tecnici di In questa notte fantastica: il montaggio frenetico (che io personalmente ho gradito), gli effetti speciali a tratti dozzinali e le immagini che irrompevano durante le fasi del concerto (che personalmente ho trovato inutili) ti portano tuttalpiù a farti un paio di domande.
Questa roba è da Rai 1? (E con la mente, già immaginiamo il classico spettatore di Rai 1 come anziano, pantofolaio e incontinente che va in tilt quando gli proponi una cosa diversa dal solito…)
Questa domanda è inutile. Semplicemente perché se si partisse da questo presupposto, ogni volta che si deve creare un prodotto diverso dal solito, allora si abituerebbe il pubblico di Rai 1 a non uscire mai dal proprio guscio.
Questa roba è sperimentale? No, la sperimentazione è altra cosa, non sono effetti speciali a muzzo e immagini random per fare gli alternativi.
La certezza, come già scritto, è un’altra: questo prodotto ha tutta l’aria di non essere stato realizzato unicamente per Rai 1.
E il telespettatore, certe cose le avverte.
E scappa.


Fonte:Tvblog

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