Detto Fatto è un programma impossibile da seguire per intero. Più di due ore di tutorial, senza una briciola di talk sensato. Le domande che la Balivo pone agli ospiti sono sempre le stesse; i contenuti della trasmissione sono evidentemente fruibili a piccole dosi, anche perché credere che esista un telespettatore (meglio, una telespettatrice) interessata contemporaneamente alla costruzione di giochi per bambini, al body painting e alla cucina napoletana non è molto verosimile.
La Balivo si impegna, riesce a mantenere la sua naturalezza (e la conseguenza è una serie di strafalcioni di cui non riesce mai a fare a meno), ma anche alla seconda edizione di Detto Fattomanca il brio; che risulta essere necessario anche perché si tratta di un programma in onda nel primo pomeriggio quando difficilmente il pubblico femminile ha possibilità di sedersi comodamente sul divano e guardare – concretamente – il televisore. Alle due del pomeriggio, insomma, la televisione solitamente la si ascolta più che guardarla (e le soap lo hanno insegnato).
Qualche interessante spunto arriva dal cast dei tutor e in particolare da Ivan, artista di body painting. Ciacci, che è potenzialmente il più interessante, viene sprecato affidandogli siparietti più o meno costruiti ma sicuramente poco riusciti.
C’è molto da migliorare, ha ragione Caterina. La quale ce la mette tutta e si vede. E quando svela che la seconda edizione la sta facendo faticare più della prima non scherza. È così e si nota troppo facilmente.
Fonte:Tvblog
Nessun commento:
Posta un commento